Nella prima metà del VII secolo a.C. la casa etrusca subisce dei mutamenti. In primo luogo la pianta ellittica si evolve in pianta rettangolare, aumentando, in questo modo, la sua volumetria. La nuova tipologia abitativa si ritrova divisa in due ambienti, molto più spaziosi nel senso della profondità. Le fondamenta sono costituite da blocchi in pietra; i muri vengono realizzati in mattoni crudi e traliccio e il tetto a doppio spiovente viene dotato di una copertura di tegole, molto più solida e resistente alle continue azioni prodotte dagli agenti atmosferici.
Le diverse tipologie delle case etrusche ci sono note dalle numerose necropoli. Esse, infatti, raggruppano tombe che hanno riprodotto, per lo pi├╣ fedelmente, gli ambienti domestici.
Abitazioni a pianta rettangolare sono state ritrovate a Roselle, Cerveteri, San Giovenale, Acquarossa e Veio.
Verso la fine del VII secolo a.C. nella civiltà etrusca viene introdotto un complesso abitativo che ricalca quello delle case di origine anatolica ed orientale. La struttura si compone di una o più stanze allineate, di dimensioni ridotte, che, nel corso del VI secolo a.C. si evolverà nel modello costituito da due o tre vani affiancati, preceduti da un portico o da un vestibolo posto in senso trasversale e al quale era affidata la funzione di stanza di rappresentanza. Il vasto ambiente, posto in senso trasversale, poteva essere arricchito dalla presenza di colonne. Il soffitto, di solito piano, poteva anche essere realizzato con travi in vista o a cassettoni. Le stanze che si affacciavano sulla parete di fondo appartenevano alla sfera privata della casa e di solito il loro soffitto veniva realizzato secondo la tipologia a doppio spiovente. Questo tipo di abitazione civile godeva di una notevole decorazione realizzata in terrecotte. Essa infatti presentava antefisse, acroteri sulla sommità del tetto, lastre di rivestimento decorate a trecce e rosette, gocciolatoi a testa di grifo. Molto probabilmente questa architettura civile, di cui sono stati riportati alla luce numerosi esempi nei pressi di Cerveteri, apparteneva esclusivamente a famiglie aristocratiche.
Nel V secolo a.C. lΓÇÖabitazione di tipo aristocratico si evolve ulteriormente. La casa, a un solo piano, raggruppava intorno ad un cortile centrale, dotato di un pozzo, le officine e le tabernae. A queste si accedeva attraverso un corridoio che partiva dalla strada e attraversava lΓÇÖabitazione. Sul fondo del cortile si apriva un grande ambiente intorno al quale si affacciavano le altre stanze.
Arricchendo e perfezionando questo tipo di schema abitativo, gli Etruschi giunsero a realizzare il modello di casa italica ad atrio con tetto displuviato.
Le case etrusche non erano realizzate unicamente ad un solo piano. Durante il II secolo a.C. sono attestate strutture a due piani con portone ad arco e realizzate con mura a bugnato. Sono state riscontrate anche tipologie abitative sempre a due piani, ma con un loggiato di piccoli pilastri inseriti fra il secondo piano e il tetto.